mercoledì 19 agosto 2009

Le saltatrici non si arrendono: vogliono Vancouver

SALTO - Il mese scorso la Corte Suprema del British Columbia aveva bocciato il ricorso presentato da 15 saltatrici (tra cui l'iridata Lindsey Van) contro la decisione del Cio di escludere il salto femminile dai Giochi di Vancouver 2010. Decisione presa nel 2006, con la motivazione che la disciplina non era ancora sviluppata a sufficienza per poter essere inserita nel programma olimpico.

Nonostante questi due macigni le ragazze volanti però non hanno ancora perso la speranza di planare dai trampolini canadesi, e sull'onda del fatto che il Cio ha deciso di includere la boxe femminile nel programma dei giochi olimpici sin da Londra 2012, hanno ripreso coraggio e hanno scritto una lettera direttamente al presidente del comitato olimpico internazionale Jaques Rogge, chiedendo che nel programma olimpico sia inserita una gara femminile.

Le saltatrici hanno fatto notare come negli ultimi anni la disciplina abbia avuto una grande crescita sia dal punto di vista tecnico che di popolarità (tanto che la Fis ha deciso di inserirla nel programma dei campionati del mondo), e che con l'ingresso della boxe rosa, tutti gli sport delle Olimpiadi estivi prevedono sia gare maschili che femminili, e quindi l'ingresso del salto femminile sarebbe un ulteriore passo verso la totale parità sessuale in seno agli sport olimpici. "Il mondo si appassionerà ancora di più se permetterete alle saltatrici di gareggiare a Vancouver." hanno concluso Van & co.

2 commenti:

  1. Fanno benissimo a combattere.
    Non si capisce perchè la box femminile diventa sport olimpico mentre il salto no!!!

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  2. Oltre all'introduzione della boxe femminile pare che nel nuoto il Cio sia intenzionato ad equiparare programma maschile e femminile, cancellando tra le ragazze gli 800 stile libero e sostituendoli con i 1500, proprio come accade già per i maschi.

    Non permettere al salto femminile di partecipare sin da Vancouver significherebbe andare in un'altra direzione.

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