sabato 29 agosto 2009

I norvegesi che si incazzano... per i dopati russi

DOPING - Nella famosa canzone di Paolo Conte erano i francesi, e si "arrabbiavano" per Bartali. Oggi, invece, la parte di Bartali la fanno i russi dopati, mentre quella dei transalpini la fanno i norvegesi, che hanno attaccato pesantemente e senza mezzi termini parlando in alcuni casi a tv e e giornali di Oslo e dintorni fuori dai denti il giorno dopo la positività di Tchepalova, Dementiev e Rysina.

"Mi fanno incazzare" - ha detto letteralmente Eldar Rønning "E' la loro cultura: continuano a prendere scorciatoie." Frode Andresen ha fatto una riflessione più ampia, proponendo anche una misura deterrente: "La cosa più importante è che facciano pulizia nei loro quadri tecnici, oggi vengono presi e puniti solo gli atleti. Invece se per ogni atleta trovato positivo si riducesse il contingente che può iscrivere la nazione allora le cose cambierebbero seriamente: ad esempio se trovassero positivi 4 atleti, allora per la stagione successiva anzichè 6 posti la nazione dovrebbe averne solo 2. Vedrete che l'affare sarebbe trattato in maniera seria e anche gli atleti si ribellerebbero ai loro tecnici, ci sarebbe pulizia."

Duro anche il tecnico Vidar Løfshus: "La cosa pazzesca è che nonostante tutti questi scandali il capo allenatore russo continua ad occupare il suo posto. E probabilmente all'ouverture di coppa del mondo a Beitostølen lo troveremo ancora lì con il suo solito sorriso. Se i dirigenti russi non vogliono rimuoverlo dovrebbe essere la Fis ad obbligarlo ad andarsene"

Come se non bastasse, Dementiev è stato "avvistato" a Ramsau allenarsi insieme a Legkov e Alypov dopo la notizia della sua positività, e questo ha gettato ulteriore benzina sul fuoco. Ola Vigen Hattestad, presente a Ramsau come tutta la squadra sprint norvegese ha detto: "Sono choccato: ho incontrato Dementiev, e si sta allenando con i suoi compagni di squadra come se nulla fosse! E' chiaro che c'è una cultura sbagliata nel fondo russo. Personalmente spero che venga impedito a tutta la squadra russa di partecipare alla prossima coppa del mondo. Le conseguenze economiche sarebbero pesantissime e sarebbero costretti a cambiare veramente qualcosa. Non possiamo permettere che continuino a rovinare la reputazione di questo sport."

Ulf Morten Aune, il coach della squadra sprint norvegese è sulla stessa linea: "Sono furioso, frustrato e deluso. Avevamo pregato i russi di prendere sul serio il problema del doping, invece il fatto che Dementiev si stia ancora allenando con gli altri membri della squadra dimostra l'esatto contrario. La loro credibilità è zero. Per di più sanno che non sono da soli ad allenarsi, e che anche le altre nazionali li avrebbero visti. Questo è chiaramente un comportamento provocatorio. Adesso i dirigenti promettono ancora di prendere sul serio la piaga del doping? Stronzate. Lo dicono sempre e non cambia mai niente, sono stanco di loro."

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