martedì 25 agosto 2009

Si è spento ieri Toni Sailer il Fulmine Nero di Kitz

SCI ALPINO – Dopo una lunga malattia, all’età di 73 anni, è morto ieri Toni Sailer. Il tre volte campione olimpico di Cortina 1956, il primo capace di vincere l’oro in tre discipline (slalom, gigante e discesa). Lo ha annunciato proprio lo sci club di Kitzbühel, dove è nato e cresciuto uno dei più grandi campioni degli sport invernali, tanto da essere soprannominato “Schwarze Blitz aus Kitz” (il Fulmine Nero di Kitz).

Anton Engelbert Sailer, eletto nel 1999 sportivo austriaco del secolo scorso, in soli 5 anni di carriera agonistica ha collezionato 7 medaglie d’oro ai Campionati del Mondo: oltre alle quattro firmate a Cortina (combinata compresa) ne mise al collo tre a Badgastein. Nella rassegna iridata salisburghese Sailer mancò solo la vittoria in slalom dove arrivò secondo alle spalle del connazionale Josl Rieder.

La leggenda dello sci alpino all’età di soli 23 anni decise di ritirarsi dopo aver partecipato a due grandi appuntamenti visto che aveva dovuto saltare i Campionati del mondo di Åre 1954 per la rottura di tibia e perone.

A Cortina in occasione del primo titolo olimpico Sailer inflisse in gigante quello che tuttora resta il più grande distacco in una gara a Cinque cerchi: 6 secondi e 2 decimi in due manche al connazionale Andreas Molterer. Nel giorno dello slalom il tirolese si svegliò tardi e arrivò in pista a gara iniziata. Costretto a scendere con il pettorale 135 ottenne comunque il miglior tempo in entrambe le prove rifilando 4 secondi al giapponese Igaya.

Nella discesa, se l’allenatore italiano Hansl Senger non gli avesse prestato la cinghia dell’attacco, Sailer, che aveva rotto la sua a pochi minuti dal via, non avrebbe potuto vincere con 3 secondi e mezzo di vantaggio in una giornata in cui, a causa del vento e del ghiaccio, 28 dei 75 concorrenti non arrivarono al traguardo e 8 finirono all’ospedale.

Grazie a queste imprese Sailer, che è stato dal 1972 al ’76 direttore tecnico del Wunder Team ai tempi di Franz Klammer e per 19 anni fino al 2005 il race director del trofeo Hahnenkamm, divenne il modello dei giovani austriaci nel dopoguerra.

La grande popolarità lo ha portato a interpretare 22 ruoli da protagonista, oltre a collezionare apparizioni in film per la tv, tra cui classici come “Morte di un commesso viaggiatore”, tratto da una delle opere letterarie più famose scritte da Arthur Miller.

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