venerdì 28 agosto 2009

Anfisa Reztsova: "Loginov non poteva non sapere"

DOPING - In una lunga intervista ad un sito russo Anfisa Reztsova, ex fondista e biathleta, ha detto la sua, senza peli sulla lingua, sull'ultimo scandalo doping russo e sulla diffusione delle pratiche dopanti nel mondo del fondo e del biathlon, di cui abbiamo tradotto i passaggi più significativi.

"Ho letto tutte le interviste a Loginov (presidente della federazione russa di sci di fondo ndr) in cui dice di essere caduto dalle nuvole. Non è possibile, io non ci credo che non sapesse niente. L'allenatore, i medici e gli atleti lavorano in squadra. Tutti sanno gli uni degli altri, cosa si mangia, quando si dorme, dove ci si allena. Tutto! E il presidente sa che cosa succede nelle squadre che rappresenta. Vi ricordate quando fu trovata positiva la Matveeva? Loginov disse di essere sorpreso, e anche adesso ripete le stesse cose per Tchepalova, Dementiev e Rysina. Un presidente deve sapere cosa succede nella sua federazione, e se non lo sa non è un leader degno. Non abbiamo bisogno di un presidente di questo tipo."

Ma solo la Russia ha questi problemi? "No. Pensateci: per qualche ragione non c'è nessun norvegese trovato positivo, e nemmeno nessun tedesco. Il fatto è che il potere è nelle mani dei norvegesi, tutte le cariche chiave sono occupate da loro e vogliono difendere queste posizioni privilegiate. Alcuni funzionari russi hanno intenzione di candidarsi a ricoprire questi ruoli e non escludo che l'uscita di tutte queste positività sia una reazione norvegese alle ambizioni russe.

La verità è che i norvegesi sono sporchi quanto i russi, ma hanno delle soffiate e sanno come evitare di essere trovati positivi, è per questo che Bjørndalen non sarà mai trovato positivo. E non crediate che Tikhonov avrebbe fatto qualcosa di diverso per Akhatova, Iourieva e Iarochenko. E ricordate quella storia di Bente Skari Martisen, che si ritirò improvvisamente durante i mondiali del 2003? Io penso che sia stata trovata positiva, ma le abbiano dato l'opportunità di uscire di scena senza troppo clamore: pulita, evitando lo scandalo e la squalifica."

Infine c'è spazio per un consiglio ed una speranza: "Credo che lo sport pulito non esista ora come non esisteva 20 anni fa. Quando ero giovane io succedevano le stesse cose che succedono adesso. Dico queste cose apertamente perchè non voglio che gli atleti siano danneggiati ancora, e non voglio che i responsabili li mettano più in queste situazioni. Gli atleti devono imparare a tenere occhi e orecchie bene aperti, e stare attenti ai tecnici con cui si relazionano, in maniera tale da non essere coinvolti in affari spiacevoli.

La morale è che bisogna smettere di essere così cupidi di successi. Bisogna sapere aspettare il proprio momento con pazienza. Spero che Prokhorov possa cambiare le cose nel biathlon. Tikhonov era come Loginov, invece Prokhorov pare essere più vicino agli atleti, quello che dice è incoraggiante. Spero che lui possa cambiare le cose in meglio, creare un nuovo corso, questa volta davvero senza doping."

Nessun commento:

Posta un commento